giovedì 6 luglio 2017

4) La Louisiana e New Orleans

Accendo il navigatore, ma non ce ne sarebbe neppure bisogno; mi basta uscire da Beaumont e imboccare la I-10 e seguirla fino a New Orleans in direzione East; dopo poche miglia vedo il cartello che mi da il benvenuto in Louisiana.


Dopo circa 100 miglia esco dalla I-10 per vedere la capitale dello Stato; Baton Rouge
Molti nomi di città da queste parti derivano dal francese e "Bastone Rosso" non fa differenza.
Seguo le indicazioni per Down Town; la città non mi sembra entusiasmante; case basse e mc donald's in sequenza.
Npn c'è nulla che mi spinga a una visita approfondita, per cui riprendo la I-10, prossima usciya New Orleans
Ripenso a tutto quello che so di questa città; il delta del Mississippi, la nascita del blues, il quartiere francese, il recente ciclone che l'ha devastata.
E quando vedo lo skyline in lontananza e le uscite che indicano il centro, l'emozione è veramente tanta.
E' la prima città grande che incontro, è vedo che la viabilità è molto diversa dalla nostra; C'è traffico, ma è molto scorrevole, e in un attimo mi ritrovo in Canal Street, una dell vie principali di Nola, come la chiamano da queste parti; ci sono un sacco di parcheggi, tutti a pagamento e piuttosto cari; ne trovo uno a 12 $ al giorno a due passi dal quartiere francese.


Cammino lungo Canal Street; cerco i segni dell'uragano che ha messo in ginocchio New Orleans ma non ne trovo; hammo lavorato molto per cncellare i danni provocati e sembta che ci siano riusciti.
Man mano che ci si avvicina al quartiere francese aumentano i locali di souvenir, i ristoranti di ostriche per i quali la città è famosa; fino a quando vedo il cartellio della strada più famosa della città; quella che ci introduce nel cuore europeo di questa città del sud degli Stati Uniti; Bourbon Street;
L'atmosfera camia di colpo; è sera ormai è la strada è colma di gente, si cammina letteralmente nella folla; per lo più ragazze e ragazzi.
Ai due lati della strada è un susseguirsi di locali nei quali c'è musica dal vivo, ristoranti, birrerie; sembra di stare nel mezzo di un carnevale.
Anche in strada ci sono musicisti, e la musica si fonde in un sottofondo che mette allegria, dove anche la birra che tutti bevono, sono poche le persone senza un bicchiere in mano fa la sua parte.
Guardo i nomi delle strade; Borbon. Lafayette, Baronne, Bienville; le case basse, per lo più in legno che poxo hanno di americano; sembra di essere in Francia, davvero un angolino d'Europa, così lontana e così vicina.
Anche io entro nei vari locali, un bicchiere di birra, un piatto di ostriche, ed è facile fare amicizia, 
Mi dirigo abbastanza ubriaco verso il mio B&B che sono le 3 di notte, di birra e di musica per stasera ho fatto il pieno.





Riemergo da questa notte fumosa e alcolica, e torno in strada; mi guardo intorno e non si sembra davvero di essere nello stesso luogo di ieri sera; tutti i ristoranti, i negozi sono chiusi, per strada non c'è nessuno, la città è completamente diversa.
Cammino per le strade silenziose del French Quarter; con questa atmosfera l'impressione di essere in Europa, in un angolino di Francia è ancora più forte. mi dirigo verso il cuore di questa zona della città; la famosa Jackson Square.



La piazza, di forma quadrata è molto grande, e prende il nome dal generale Andrew Jackson, eroe della battaglia di New Orleans, la cui statua a cavallo troneggia nel bel mezzo; ospita la Cattedrale di New Orleans, anche questa di stile europeo, e dei giardini, estremamente curati.
La pioggia sottile che cade e la poca gente in giro non rendono giustizia alla bellezza del luogo, penso che anche questa piazza ha una doppia vita, come tutto il resto del French Quarter...danno dimessa e tranquilla di giorno, quando luminosa e viva la sera.
Passeggio. ci sono molti ristoranti che offrono le ostriche di Nola, qualche artista di strada che fa ritratti ai turisti; ma io punto dritto akk'estremità meridionale della piazza, dove una scalinata bianca offre la vista al padrone di casa, al vero protagonista di New Orleans...il Mississippi.









Il grande fiume è di fronte a me, imponente, maestoso, a stento si vede l'altra riva; penso a quante leggende, a quanta musica, a quante vite sono nate e cresciute attorno a lui; passeggio sul river walk, poca gente anche qui, fa freddo e piove.
A un certo punto passo davanti a un gruppo di 4 homeless, mi chiedono qualche dollaro, parlo volentieri con loro, gli do il necessario per una birra, mi parlano un pò delle loro vite, facciamo qualche foto insieme.
Mi sento felice, questo è il fine ultimo dei miei viaggi, parlare con le persone, incontrare veramente la gente del posto, e se sono tra gli ultimi, come in questo caso, la mia gioia è ancora più grande.
Ecco perchè viaggio da solo, ecco perchè non mi piaccione le agenzie viaggi; con loro questi incontri non possono capitare, e io non viaggio per scattare foto ai monumenti, ma per condividere momenti di vita.
mi sembta di avere incontrato persone vere, e quando ci salutiamo mi commuovo; li abbraccio uno per uno, a ognuno dico "Take care of you" e mentre riattraverso il quartiere francese per tornare alla macchina penso che il mio viaggio potrebbe pure finire qui, più felice di così non potrei essere.
Porterò il ricordo di questi amici a lungo per me, forse per sempre; loro sono ra i ricordi più bello di questo lunghissimo viaggio; loro saranno per me la vera essenza di New Orleans, molto più dei locali illuminati, della musica, dell'atmosfera che ho respirato qui.


Alla sera, torno nel quartiere francese; è come se qualcuno, da qualche parte, avesse un interruttore con due posizioni; le due anime di questa zona di Nola sono distantissime tra loro; non faccio tardi però, e torno presto in camera.
Oggi sono in partenza, riprendo la Interstate 10 in direzione est, Mississippi e Alabama mi attendono; prima però vado in zona Belle Chasse, e percorro qualche miglio sulla strada che accompagna il grande fiume verso la sua foce; poche case basse ai due lati della strada, tutto sommato il paesaggio e monotono, e abdando avanti rimane solo il fiume a farmi compagnia; giro il Dodge e prendo la I-10


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