mercoledì 5 luglio 2017

5) Mississippi ,Alabama e un assaggio di Florida

Lascio New Orleans di mattino presto e imbocco nuovamente la I10 in direzione est; dopo poche miglia il cartello stradale mi da il benvenuto nello stato del Mississippi; dice "Il luogo dove è nata la musica Americana".
Questo Stato, assieme alla vicina Alabama è quello che mi interessa di più in questo viaggio; poco turistico, con la fame di essere molto conservatore e razzista (è l'unico, dei 50 stati, ad avere ancpra la bandiera confederata nella propria bandiera)
L'America profonda, propriamente detta.
Decido di uscire dalla Interstate e percorrere la Statale 90; siamo proprio sulle rive del golfo del Messico e voglio costeggiare il mare.
Lo scenario e quello solito delle località balneari; la città sulla sinistra e sulla destra una lunga sequela di stabilimenti balneari chiusi.
Proseguo fino a incontrare Gulfport, città di circa 70000 abitanti e seconda più popolosa dello Stato, dopo la capitale Jackson.
La città è molto ordinaria, non ha motivi di interesse; si arriva nel classico vialone, con i McDonald's e gli altri fast food ai due lati; il centro non lo si distingue dal resto della città, anche  questo è tipico delle citatdine americane; lo riconosci dalla presenza del palazzo governativo, che ospita anche l'Ufficio postale.
Entro a comperare i francobolli che un amico mi ha chiesto da più luoghi differenti possibili; l'impiegata mi chiede di dove sono, che cosa ci faccio li e se mi piace lo stato del Mississippi; un pò mentendo dico che è uno dei più belli che ho visto e che mi piace moltissimo, al che lei sorride e mi ringrazia, dice che è felice di quello che le ho detti.
Vorrei fermarmi un pò di più in questa cittadina, ma percorro vie tutte uguali, anche sforzandomi non trovo motivi per farlo; riprendo la 90 in direzione est.




Parlando con l'impiegata dell'ufficio postale ignoravo però che la parte più bella dello stato del Mississippi dovevo ancora vederla; andando in direzione est arrivo auna spiggia di sabbia bianchissima e lunghissima; non ne ho mai viste di così belle; fermo il Dodge e cammino su questa sabbia così fine da sembrare farina; sto un bel pò a godermi il panorama e la brezza del golfo del Messico; mi porterò per sempre nel cuore la bellezza di questo luogo; si chiama Biloxi beach.

Sono a poche miglia dal confine con l'Alabama; per me amante del southern rock questo stato stato è legato alla famosissima canzone dei Lynyrd Skynyrd; non so dire quante volte l'ho ascoltata e non riesco a credere di essere così vicino a questo Stato-
Appena ripresa la I10 sono al cartello che segna il confine; ho un colpo al cuore a leggerlo....dice prorio "Welcome to Sweet home Alabama".
Sto per commuovermi, parcheggio la macchina proprio a fianco e non so quanto tempo sto a fissare questo cartello; un altro momento indimenticabile.
Dopo un bel pò scendo a fare le foto, e faccio partitr la canzone che ho salvato sul mio telefono.
Davvero, davvero, non rieco a crederci; sto ascoltando Sweet home Alabama in Alabama!
Esco dalla i10 e rientro in Mississippi; trovo un cartello più piccolo e anche qui faccio la foto....
Non verrei più via....mi sento felice....

Quando mi sblocco da questo momento indimenticabile, proseguo per Mobile, terza città più grande dello Stato, dove mi fermo a fare il pieno al Dodge e per un breve giro in città, prima di proseguire per il confine con la Florida e Pensacola; 
Per l'ultima volta riprendo la I10 in direzione est, prima di abbandonarla verso la sua conclusione a Jacksonville; oltrepasso Mobile, terza città dello stato e passo il confine con la Florida; mi fermerò a dormire a Pensacola, in un altro motel, come sto facendo tutte le sere.
Certamente non è questa la Florida soleggiata e famosa; Miami Beach è a oltre 1000 km da qui, ma io mi accontento di questa piccola puntatita. 
Visito la piccola cittadina di Pensacola e ceno in un fast food.
Il mattino dopo cambio finalmente direzione, lascio la I10 al suo scorrere verso Jacksonville e prendo la statale 65, che mi fa entrare nuovamente in Alabama, in direzione della capitale, Montgomery.



Montgomery ha una storia importante da raccontare, una storia che fa nascere la lunga marcia dei diritti per gli afroamericani; una storia che parla di un autobus e di una sarta, Rosa Parks.
Era il 1955 e rosa stava tornando a casa dal lavoro in autobus; a quel tempo gli autobus negli stati uniti erano divisi in tre settori; quello anteriore riservato ai bianchi, quello posteriore, riservato ai neri e quello intermedio riservato a entrambi.
La legge però stabiliva che se l'autobus era pieno e un nero sedeva nel settore intermedio, doveva cedere il suo posto a un bianco se questo glielo chiedeva; Rosa quel giorno aveva trovato da sedere nel settore intermedio e l'autobus era al completo; un biamco le chiede allora di alzarsi, ma lei rifiuto; il conducente allora fermò il mezzo e chiamò la polizia, Rosa Parks venne arrestata.
Questo avvenimento diede il via a una serie di proteste che portò a un maggior riconoscimento dei diritti degli afroamericani, processo che è ancora ben lontano dall'essere completato.
Con questa storia nella mente arrivo a Montgomery; parcheggio di fronte allo State Capitol e faccio le foto di rito; dopo di che mi dirigo verso l'Università statatale dell'Alabama, dove si trova il monumento a Rosa Parks.
La scritta alla base recita " Lei è rimasta seduta, affinchè noi possiamo alzarci.





Di nuovo faccio un giro per la città, e di nuovo non trovo grandi motivi di interesse; comincio a pensare che queste cittadine americane siano un pò tutte uguali, con la notevole eccezione, fino ad ora di New Orleans e del suo French Quarter.
E allora mi dirigo in direzione nord, la prossima tappa sarà l'ingresso in Georgia, e la sua famosa capitale, Atlanta. 



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