lunedì 3 luglio 2017

7) Il Tennessee; Nashville e Memphis

Esistono posti che hai immaginato talmente tante volyr nrlla tua mente, che pensi che debbano esistere come li hai pensati tu; uno di questi luoghi per me è Nashville.
Da Atlanta prendo la Interstate 20 in direzione ovest, rientro in Alabama, passando dalla suà città più grande, Birmingham, quindi prendo la 65 in direzione nord.
Ora che il nome di questa città compare nei cartelli stradali davanti a me mi ho di nuovo quella senzazione di irrealt; davvero sto guidando verso la capitale mondiale della musica country e folk?
Davvero quella Nashville e quella stessa che ho ascoltato in tante e tante canzoni?
Devo fare un  sforzo per convoncermi che è davvero così; poi quando vedo un cartello con le indicazioni delle due città del Tennessee, Nashville e Memphis, mi sembra di avere un miraggio....
ma dopo alcune miglia che sono immerso in questi pensieri vedo il cartello che mi accoglie in questo stato;
Tenneesse, the volunteer state welcomes you.


La prima uscita che incontro è Ardmore; la cittadina è ordinaria, ma subito vedo un'indicazione che mi dà un'altra emozione; la distilleria Jack Daniel's
A malincuore, però, decido di proseguire subito verso Nashville, sto impiegando più tempo del previsto nel mio giro, vedrò la famosa distilleria la prossima volta che passerò da queste parti.
Arriv con la solita emozione a Nashville; la città mi sembta piccola, il  tempo che ci metto dalla periferia al centro è poco; trovo il solito parcheggio caro e mi dirigo verso Broadway, il cuore della vita musicale.



Mi fermo in un negozio subway a mangiare un panino; chiedo alla ragazza al banco di indicarmi la zona dove fanno i concerti; lei mi risponde su Broadway e aggiunge che secondo lei Nashville ha perso tutto il suo fasscino dei tempi dei musicisti che arrivavano qui da ogni parte del Paese a cercare fortuna, e si è ridotta ad una attrazione per turisti, vivendo sul suo nome.
   Arrivo a Broadway ed è quasi sera; tantissimi locali che offrono musica dal vivo e da mangiare, tutti con il programma del concerto e i nomi all'esterno; non ne conosco neanche uno, e mi fermo in uno dei più affollati; la qualità della musica è molto buona, non so se sia una cosa da turisti, ma lo spettacolo si ascolta volentier.
Ripeto la trafila per 4 o 5 locali e relative birre; ovunque la qualità musicale e molto alta, il genere e sempre il country folk; in un locale stanno suonando Sweet home Alabama, e prendo l'ennesima birra.
Nel frattempo Broadway si è riempita di gente, di macchine di taxi, le musiche che escono dai locali si mischiano le une con le altre; io termino la serata fotografando le famose insegne anni 60 al neon dei locali.





La camera di albergo di questa notte è un pò fuori Nashville, torno nelle catene di motel a 60 $ a notte, sta cominciando a diventare caro questo viaggio....
Al mattino torno in down town per visitare il museo di Johhny Cash, 18, 95$ più le tasse,; molto interessante, pieno di cimeli e foto rare, devo però dire che se non si è più che appassionati si può anche evitare. 
Penso a quanto mi ha detto la ragazza del subway ieri sera, e, per quel poco che ho visto, credo di poterle dare ragione; mi sembra una specie di fiera per turisti, un pò come il French Quartier di New Orleans; sono località affascinanti, ma il fascino maggiore è racchiuso nel loro nome, soprattutto per noi europei che cresciamo con il mito americano.
La prossima tappa è Memphis; sono 340 km tutti in Tennesse, e voglio farli interamente su strade secondarie, per respirare più che posso il fascino di questo stato.
Assaporo ogni miglia, mi sembra di respirare l'aria dell'America profonda, vera, quella che non si trova nei centri delle grandi città,; la foto che segue è una delle mie preferite dell; intero viaggio; quanta America in una sola foto; La star spangled banner, il Mc Donald's, il furgoncino del postino, l'Interstate sullo sfondo.
 Tra le tante cittadine che attraverso, decido di fare un giro a Jackson, a metà strada tra Nashville e Memphis....osservo la gente, il traffico....le casette basse...l'America che cercavo....
Ci mtto praticamente tutto il giorno a percorrere la distanza che separa le due città principali del Tennesse....arrivo a Memphis giusto in tempo per l'ennesimo motel.
La prima tappa a Memphis è quasi obbligatoria; Graceland,.
E' facile da trovare, anche senza navigatore; si imbocca un vila e lunghissimo, fino alla sua conclusione; Il nome di questo viale? Elvis Presley boulevard, of course.
Non sono un grandissimo fan di Elvis, comunque visito la sua tenuta; è enorme, in alcuni casi kitsch; ci sono numerosi reperti, i suoi abiti, le sue chitarre, il suo piano; passano in fretta un paio d'ore

.Mangio per pranzo in una bella steak-house nei dintorni di Graceland, pago un conto che mi rovina quasi la digestione (60 $) e giro per il Boulevard; l'anima proletaria non deve essere cambiata troppo dai tempi di Elvis, e Memphis mi pare la peggio tenuta, e più povera, tra le città che ho visto sinora.
Dopo aver passato la notte nel solito motel e aver fatto colazione, giro un po per Memphis, senza una meta precisa; con l'intento di far venire l'ora di pranzo, e intanto mi avvicino al centro della città, verso lan famosa Beale Street; lam incontro dopo avere incociato un viale dedicato al grande BB King.
















Qui trovo l'Hard Rock cafè, e, proprio di fronte, la statua del figlio più famoso di Memphis, del re del Rock'nRoll....Elvis Presley.
Mi metto in coda pazientemente per fare la foro di rito, un altro momento emozionante di questo incredubile viaggio.


Comincio a camminare lungo Beale street; è ancora presto ma è già piena di gente; molti sono vestiti di verde, oggi infatti è San Patrizio.



Con la sera che avanza, la strada si riempie sempre più di gente, i locali di musica dal vivo; è la fotocopia di quanto ho visto a New Orleans e a Nashville; gente che suona per strada, gli imitatori di Elvis un pò ovunque.
Scelgo un locale, mangio un piatto di maiale con patatine e salsa bbq, faccio conoscenza con un pò di persone, e una birra dopo l'altra, una canzone dopo l'altra mi immergo completamente nella sera americana.


Mi godo il concerto fino alla fine, ed esco dal locale; ormai sono le 2 passate e smaltisco le birre camminando per la strada ancora affollata; fotografo le insegne al neon dei locali anni 60, l'ultima foto di oggi la dedico al negozio di chitarre Gibson. 







Mi sveglio tardi, imbocco  la I-40 in direzione ovest; attraverso il ponte sul Mississippi, che vedo per l'ultima volta in questo viaggio e saluto il Tennesse; mi è piaciuto un sacco questo stato, spero sia solo un arrivederci; al di la del ponte mi attende il confine con l'Arkansas

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